Serie A

L’Atalanta per ripartire, sulla strada dei nerazzurri arriva l’Udinese

Al Gewiss Stadium di Bergamo tutto pronto per il match tra Atalanta e Udinese, valido per la venticinquesima giornata di Serie A.

I nerazzurri sono alla ricerca di un posto nelle competizioni europee del prossimo anno e la sconfitta subita per mano del Milan a San Siro – e la conseguente vittoria della Lazio – ha staccato gli uomini di Gasperini dal quarto posto in classifica.

L’Udinese, invece, mantiene il decimo posto, pareggiando 2-2 contro lo Spezia. La squadra allenata da Sottil, però, non sta vivendo un momento favorevole, considerando che, nelle ultime nove gare, ha vinto soltanto in un’occasione, pareggiando quattro partite e perdendone altrettante.

Per i bergamaschi cominciano quindi le ultime quattordici partite utili a cercare un posto in Europa. Sarà fondamentale l’apporto offensivo di Hojlund e Lookman, che dopo un mese di gennaio strepitoso, hanno subito un calo drastico (in particolare modo, l’attaccante nigeriano, che non segna da quattro partite). Ancora assente per infortunio Zapata.

In casa Udinese, invece, la buona notizia è che Beto è tornato alla rete, riconquistando quindi il posto da titolare negli schemi del tecnico Sottil. Assenti per infortunio Deulofeu ed Ebosse. Ad affiancare l’attaccante brasiliano sarà, probabilmente, l’ex Marsiglia Thauvin.

PROBABILI FORMAZIONI:

Atalanta (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Scalvini; Zappacosta, De Roon, Koopmeiners, Maehle; Lookman, Højlund, Boga. All.: Gasperini.

Udinese (3-5-1-1): Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Pereyra, Samardzic, Walace, Lovric, Udogie; Thauvin; Beto. All.: Sottil.

Related posts
CalcioSerie A

Allegri, l'uomo dei derby: contro l'Inter gioie e vittorie, ma le ultime annate in rossonero sono negative

CalcioSerie A

In Italia si segna pochissimo: 0-0 in 17 occasioni, 5 anni fa 19 in tutta la stagione

CalcioSerie A

Juric, un anno da incubo: tre esoneri, i numeri dei flop tra Serie A e Premier

CalcioSerie A

Napoli flop a Bologna, primato addio: i numeri della crisi degli azzurri